A me non capiterà no….io rispetto le leggi, non mi cancelleranno il blog, il sito, non capiterà proprio a me…no ??? Sei sicuro? Guarda un po’ qui….

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni procede spedita verso il 6 luglio, data probabile  di approvazione del regolamento su internet e  diritto d’autore.

 Il 6 luglio  si colloca a ridosso  dell’anniversario dell’indipendenza americana ( il 4 luglio)   ma  segnerà per il web italiano una data da ricordare per  ben altri motivi rispetto a quelli  “nobili” dei legislatori statunitensi.

 Nel frattempo, guardate bene quello che è successo in questi giorni ( e quello che  accadrà).

 Caso numero  1.

Sono un’associazione di consumatori con un canale Youtube frequentato da migliaia di Consumatori.

 Qualcuno chiama l’emittente televisiva Mediaset e le  dice che ho messo sul mio canale  due frammenti di video protetti da diritto d’autore.

Mediaset si attiva e segnala a Youtube  la violazione del diritto d’autore ( domani all’AGCOM).

Dove sono i Server di Youtube?

 In Irlanda.

Ahia  non si può fare la rimozione selettiva dei files perché i siti non sono in Italia.

Cosa si fa allora?

Si cancella l’intero canale su Yotube.

Fantadiritto?

No, è quello che è successo due mesi fa  all’Unione Nazionale Consumatori, la più antica Associazione di tutela dei Consumatori, che si è vista dall’oggi al domani cancellare il canale sul quale  erano presenti qualche spezzone di trasmissione di programmi Mediaset.

I video in questione  denunciavano  alle Iene e a striscia la notizia alcune truffe ai danni dei consumatori che sono poi stato oggetto di indagine della Magistratura..

 Peraltro all’interno del canale c’erano anche video autoprodotti con campagne informative  a favore di categorie disagiate.

 Tutto sparito.

 Puf!

 Sulla base della segnalazione di  violazione del diritto d’autore.

 Ora, dal 6 luglio ad organizzare la “sparizione” sarà l’AGCOM con tutti i suoi ( potenti…) mezzi.

Caso numero 2

Guardate un po’ qui cosa è successo:

“Vado in vacanza torno e metto un video su youtube  con i  filmini della scorsa estate per farli vedere agli amici… Un bel videomontaggio… macchiato dall’unica pecca di avere, in sottofondo e coperto dalle voci dei protagonisti, la hit di Shakira e di qualche altro artista… pochi secondi per ogni brano, giusto il primo loop del ritornello (tanto per ricordare i tormentoni estivi)…

Improvvisamente me li trovo CANCELLATI…!!

Youtube mi notifica questa mattina con una mail:

“Il tuo video Aprile Maggio 2010 potrebbe contenere materiale di proprietà o concesso in licenza da WMG.

Non è richiesta alcuna azione da parte tua; se ti interessa sapere come ciò influirà sul tuo video, visita la sezione “Corrispondenze ID video” del tuo account per ulteriori informazioni. “

Poi di fatto il video non era stato cancellato, ma avevano tolto l’audio… Sembrava un muto di Charlie Chaplin

Ripenso ai vecchi 8mm, i SUPEROTTO di mio padre, quando faceva i montaggi con le pellicole e ci metteva in sottofondo INTERE canzoni dei Platters. Cosa sarebbero quelle scene di quando avevo 3 anni senza “Only You” o “Smoke gets in your eyes”… LA NOSTRA STESSA STORIA è composta dalla musica… Un po’ come togliere le canzoni di battaglia agli eserciti o la canzone di amore alla scena di un bacio…”

http://avvangelogreco.blogspot.com/2010/12/youtube-ci-vuol-togliere-la-nostra.html

Anche questo già succede e succederà sempre di più a partire dal 6 luglio.

 Caso numero 3

 Il mio sito o  il mio blog  sono  situati su server esteri.

 “Posso stare tranquillo, io rispetto la legge sono un cittadino modello di cosa debbo preoccuparmi?”.

E invece no.

 PUF!

 Il mio sito sparisce senza che io ne sappia nulla perché magari sono in vacanza oltre i cinque giorni.

 E non ho ricevuto nulla, oppure perché per qualche motivo non mi è arrivata alcuna comunicazione.

 Chiamo disperato il provider che non mi sa dare alcuna spiegazione.

 Ma come può essere stato possibile?

 Anche questo è successo nelle scorse settimane.

Per un errore dell’Amministrazione Americana ottanquattromila siti che non svolgevano alcuna attività illecita,  siti di ricette di cucina, associazioni bocciofile,  imprese e blog privati, organi di informazione on line  sono scomparsi dall’oggi al domani, scambiati per siti pedopornografici e semplicemente cancellati senza preavviso.

 Quando è stato scoperto l’errore migliaia di siti non sono più tornati on line, persi nell’inferno delle cancellazioni tecnologiche “mirate” e tutto ciò  grazie ad una delle procedure tecniche  che l’AGCOM italiana intende introdurre, ovvero l’inibizione dei DNS per i siti esteri,  che impedirà a milioni di  cittadini italiani di vedere  tali siti, senza la consapevolezza del perché questo stia accadendo.

 Semplicemente chi doveva presiedere a questa cancellazione  ha sbagliato i DNS e PUF!

Sono scomparsi ottanquattromila siti e blog di informazione, marchiati dell’infamia della pedopornografia.

E ad agire lì è stato il Dipartimento della sicurezza interna statunitense, pensate quando a fare questa cosa sarà l’italica ed organizzata AGCOM!.

Chi risarcirà i blogger, i siti di informazione, le piattaforme di UGC che scompaiono  in caso di errori?

A chi verranno addebitati gli errori dei titolari dei diritti che segnalano una violazione che non c’è, visto che non esiste  alcuna sanzione per chi fa una notifica non basata sul diritto?

L’AGCOM non ha pensato di rispondere a nessuna di queste semplici domande.

Nel corso dei prossimi giorni indicherò tutti gli altri casi simili che vi invito a segnalarmi anche attraverso questo blog.

 Buon 6 luglio!

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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