italiaprogrammi Il Giudice delle indagini preliminari di Milano Cristina di Censo, su richiesta del Pubblico Ministero Francesco Cajani, (tra i Magistrati italiani più preparati in tema di reati informatici) , ha disposto il 2 aprile scorso, il sequestro preventivo del sito web www. Italia-programmi.net,, che aveva escogitato un sistema di truffa ai danni di centinai di consumatori, ivi compreso il nostro Presidente della Repubblica.
La Procura ha richiesto il provvedimento per la violazione degli articoli 81, 640, comma 1 e 2, n 2, prima ipotesi, del codice penale.
La presunta attività truffaldina della società, con sede alle Seychelles, è sempre lo stesso: l’ignaro utente, convinto di aver appena scaricato un software gratuito, si ritrova con un abbonamento biennale al sito www.italia-programmi.net, con una spesa, non voluta ovviamente, 96 euro annui.
La società attende poi trenta giorni per cominciare ad inviare solleciti di pagamento, in prima battuta tramite posta elettronica, poi attraverso lettere minacciose che giungono a paventare azioni giudiziarie di fronte peraltro a Tribunali inesistenti.
Le modalità adottate dai presunti “truffatori” telematici, stando a quanto appurato dalle indagini, in alcuni casi sembrano più simili agli stratagemmi adottati da Totò e Peppino nelle commedie all’italiana, che ad un’attività posta in essere da “professionisti della truffa”, mentre in altri casi gli artifizi e raggiri sembrano più in linea con quanto viene posto in essere da “raffinati” criminali telematici.
Tra gli stratagemmi da commedia all’italiana vi è sicuramente la modalità di far apparire di giorno una pagina apparentemente in grado di rispettare quanto previsto dall’Antitrust che aveva già censurato più volte il portale, su segnalazioni di diverse associazioni di consumatori, tra i quali il provvedimento del GIP di Milano segnala espressamente l’Aduc, mentre di notte ritornava la pagina in grado di indurre in inganno i navigatori telematici.
Molto più serio, e più dannoso, appare lo stratagemma di “simulare” ai danni degli utenti la navigazione su uno dei portali più seri del panorama informatico nostrano, il sito di scaricamento telematico download.html.it, che è ovviamente all’oscuro di tutto e viene strumentalizzato per ottenere indebitamente il prezzo della frode.
Lo stesso provvedimento del GIP dichiara sul punto “ In conclusione Estesa Ltd illegittimamente approfitta della notorietà e serietà del sito download.html.it per “tranquillizzare” gli utenti ed indurli a sottoscrivere l’abbonamento ingenerando l’erronea convinzione che la registrazione sia gratuita”
Il GIP ricostruisce in tali termini l’attività truffaldina.
“La minaccia di ricorso all’A.G., addirittura pare, a tribunali inesistenti,rientra essa stessa nell’articolata strategia truffaldina pianificata dal gestore del sito, che muove dall’induzione alla registrazione dell’utente,portato artatamente a credere di iscriversi ad un sito gratuito, passa attraverso la richiesta di esborso economico, e, in ultimo, tenta di vincere la resistenza dei recalcitranti adombrando il ricorso alle vie legali, prospettazione che d’ordinario sortisce una spinta all’adempimento di quanto richiesto, al fine di evitare fastidi e ulteriore lievitazione dei costi
Come si è già detto lo stesso Presidente Napolitano era rimasto vittima della truffa nel febbraio 2012.
Sembrava dunque che ad indagare fosse la Procura della Repubblica di Roma che però, stando a quanto previsto dal GIP di Milano sarebbe stata “bruciata” sul tempo dai Colleghi Milanesi, che si sono mossi a seguito di una informativa di polizia giudiziaria datata 8 marzo 2012.
La Società HTML.it , parte lesa, ha annunciato che al termine delle indagini si costituirà parte civile, attraverso il proprio legale, l’Avv. Fulvio Sarzana dello studio legale Sarzana e Associati di Roma
www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati