Alcuni giornali riportano una risposta dell’Ex Commissario Barnier ( ex in quanto non è stato riconfermato nel Governo Junker) che legittimerebbe AGCOM nel suo Regolamento.
Come sempre, si riportano notizie incomplete.
L’ Ex Commissario ( Michel Barnier), al Mercato interno, noto per le simpatie nei confronti delle Associazioni di tutela del diritto d’autore, ha risposto ( pur a nome dell’Ex Commissione) ad una interrogazione di alcuni Europarlamentari in merito ad uno specifico caso, quello del portale Gay.it, oggetto di una richiesta di rimozione da parte di AGCOM.
La risposta non legittima AGCOM né afferma che il Regolamento sia conforme al diritto Comunitario ( cosa che può fare in sede giudiziale solo la Corte di Giustizia se e quando verrà adita), ma solo che chi è stato oggetto di un provvedimento nazionale dovrebbe riferirsi al Giudice nazionale, che è in grado di controllare il rispetto dei diritti fondamentali ( cioè quello che ha fatto il TAR, che ha rinviato alla Corte Costituzionale).
Fra le altre cose, il Commissario cita gli articoli di riferimento della direttiva sul Commercio elettronico che, attuati in Italia, sono attualmente oggetto in Italia della valutazione di costituzionalità.
L’attuale Commissione Junker ha sottratto la competenza in tema di diritto d’autore al Commissario al Mercato interno attribuendola invece all’attuale Commissario al Mercato digitale Oettinger, l’unico soggetto abilitato ad esprimere, insieme al Commissario Vicepresidente Ansip, la volontà attuale della Commissione.
Se si vuole far derivare una qualche conseguenza ad una risposta ad interrogazioni, bisogna sentire quello che dice il Commissario ( e la Commissione) in carica.
Ai cari Amici lobbisti dico che potevano fare meglio, molto meglio.
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