Il tema dell’accesso diretto alle banche dati degli operatori commerciali da parte degli Organismi di intelligence per ragioni di sicurezza nazionale, è oggetto di due approfondimenti effettuati dal settimanale l’Espresso,
rispettivamente a firma di Alessandro Longo e Fabio Chiusi.
Il primo “pezzo”, presente anche nel settimanale in edicola, registra una netta presa di posizione dell’Ex Garante privacy.
Rodotà ha dichiarato ” “L’Europa ha perso sovranità sui dati dei propri cittadini, come già l’ha persa sulla finanza. L’altro problema è interno: le intese tra i servizi segreti e le società telefoniche che forniscono loro informazioni. Il decreto Monti che consente questi accordi sembra non sia stato sottoposto al parere obbligatorio ma non vincolante del Garante e quindi potrebbe essere impugnato. Il parere è un modo per rendere almeno visibile la questione all’opinione pubblica e al Parlamento. Colpisce che nessuna delle forze politiche del governo Monti sia stata sfiorata dalla gravità e dall’enormità del decreto”.
Più chiaro di cosi.
Il secondo articolo affronta invece le reazioni di alcuni parlamentari ( diverse da quella “istituzionale”-per cosi dire- del Presidente leghista Stucchi) all’audizione dell’ambasciatore Giampiero Massolo al Copasir,
ed anche in questo caso non mancano le sorprese.
Buona lettura.
Fulvio Sarzana
www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati