Il web italico si accinge ad essere, primo caso in Europa, monitorato da una Pubblica Amministrazione. L’Agcom infatti, incurante delle critiche che provengono da pressoché una vastissima fetta della cosiddetta società civile ( ma non solo), sembra decisa al “colpo di mano” sul famigerato regolamento in materia di copyright, da molti additato come un pericolo per la libera espressione.
Nonostante vi siano state prese di posizioni autorevoli, tra le quali si segnalano quelle di Stefano Rodotà , che già aveva parlato un anno fa di un “attacco ai diritti fondamentali”, e che ha segnalato in questi giorni la necessità che Internet rimanga un bene comune, proprio in riferimento all’Agcom.
Incurante anche dell’autorevole presa di posizione di Noam Chomsky, il linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense, Professore emerito di linguistica al Massachusett
Impassibile di fronte al Rapporto Freedom on the Net 2013, appena pubblicato dall’associazione Freedom House, che ha monitorato negli ultimi anni lo stato di salute della libertà in Rete, che analizza l’andamento di controlli, censure e repres
Dimentico, delle critiche che provengono dal mondo imprenditoriale del web, anche dal versante confindustriale, che bolla senza mezzi termini l’iniziativa dell’Autorità come “incostituzionale”.
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Fulvio Sarzanawww.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati