Il sequestro preventivo del sito, sotto forma di IP o DNS, si fa strada: Confermato quello di Alkemico.com

Interessante azione delle fiamme gialle del Gruppo Anticrimine tecnologico della Guardia di Finanza che hanno posto sotto sequestro, con l’avallo poi del   G.I.P. presso il Tribunale di Rimini su richiesta della locale Procura, il sito alkemico.com

Il provvedimento si riferisce al sequestro di un sito di “promozione” dei cd Smart Shops ovvero dei siti web che, secondo alcuni fornirebbero materialmente tutto il supporto indispensabile alla produzione ed all’uso delle droghe, o meglio di quelle che vengono chiamate “droghe furbe”,realizzando così il reato di istigazione.

Secondo la Cassazione, in particolare, in una recente pronuncia,  l’induzione alla coltivazione ed all’uso delle droghe se fatta nel contesto degli “Smart Shops” sarebbe da considerarsi illecita, e alle medesime conclusioni giungerebbe anche il GIP di Rimini per quanto riguarda i siti di e-commerce associati alla promozione degli Smart Shops.

L’aspetto più interessante dal punto di vista procedurale  dell’intera vicenda sembra essere le modalità di “sequestro” adottate dalla polizia giudiziaria, atteso che il sito in questione era stato già oggetto di un sequestro preventivo, poi dichiarato inefficace per un vizio di competenza territoriale, ed era stato, secondo alcuni organi di stampa, anche trasferito all’estero.

Il nuovo provvedimento di sequestro, avendo ad oggetto un sito collocato all’estero, e dovendosi ritenere difficile la richiesta di rogatoria internazionale,sembrerebbe quindi essere stato adottato nelle forme del sequestro dell’IP o del DNS, secondo una prassi oramai comune presso i diversi tribunali Italiani.

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