Il Sole 24 ore del 5 dicembre su Regolamento AGCOM su diritto d’autore e Corte Costituzionale

 

 

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Interessante contributo di Giulio Enea Vigevani e Carlo Melzi D’Eril su il Sole 24 ore di oggi, a proposito della sentenza n 247/2015 della Corte Costituzionale su AGCOm e diritto d’autore.

http://www.ilsole24ore.com/…/agcom-web-poteri-rifondare-081…

Mi sembrano molto interessanti questi passi:

Con la pronuncia di inammissibilità, sembrerebbe a prima lettura che la Corte si limiti a restituire la palla al Tar, senza incidere sul merito. Non è così. Da un lato, la scelta dell’inammissibilità era pronosticata da molti, in quanto le questioni, per usare il severo linguaggio della Corte, «presentano molteplici profili di contraddittorietà, ambiguità e oscurità nella formulazione della motivazione e del petitum»

Dall’altro, la Corte smentisce il presupposto del Tar: con parole chiare come poche altre volte, afferma che la lettura delle previsioni effettuata dal giudice rimettente «non risulta coerentemente o comunque adeguatamente argomentata», non prendendo nemmeno in considerazione l’ipotesi che i poteri dell’Agcom possano discendere dalla stessa legge istitutiva dell’autorità.

La decisione della Corte avrà effetti sulla sorte del regolamento Agcom? Certamente il Tar (o il Consiglio di Stato) dovrà trovare ragioni più convincenti per giustificare i poteri normativi dell’autorità o dovrà dichiarare il regolamento illegittimo. Potrebbe addirittura risollevare una questione di costituzionalità, consentendo così alla Corte di entrare nel merito. Soprattutto, ed è questo il messaggio che viene dal Palazzo della Consulta, il legislatore non può lasciare ad altri il tema del bilanciamento dei diritti in rete né quello del confine tra i poteri dell’autorità amministrativa e di quella giudiziaria.
di Carlo Melzi d’Eril e Giulio Enea Vigevani – Il Sole 24 Ore – leggi su  http://24o.it/yva8Mn

 

 

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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