La storia del Wi Fi “libero” a quanto pare non è finita.
E si perché l’abrogazione “fulminea”, in costanza natalizia, dei commi 4 e 5 dell’art 7 della legge 155/2005, detta anche “volgarmente” Decreto Pisanu, che come è noto prescrivevano gli obblighi di identificazione mediante documento di identità di chi navigava negli hotspot, e che rimandavano a norme del Ministero dell’interno successive, sembrava in effetti aver lasciato il sistema in “balìa di sé stesso”.
Si erano levate voci giustamente dubbiose sia sulla permanenza in vita di alcune norme, sia sull’abrogazione totale o parziale delle stesse, sia sullo strano silenzio del legislatore in merito alla presentazione in Parlamento di un disegno di legge Governativo pochi giorni prima dell’annunciata abrogazione per decreto legge ( che deve ancora essere convertito) di una parte dell’oramai noto decreto Pisanu.
Ebbene oggi l’edizione on line di uno dei maggiori quotidiani italiani ( se non il più diffuso) ci informa testualmente che lo “ staff del ministro dell’Interno Roberto Maroni, che pure aveva dimostrato fiuto politico nel cavalcare la liberalizzazione del wi-fi, è blindato in questi giorni al Viminale per trovare delle «soluzioni tampone» che, per certi versi, potrebbero essere un passo indietro. A riferirlo è una fonte dello stesso ministero.” http://www.corriere.it/economia/11_gennaio_15/wi-fi-libero-per-comuni-e-poste-ma-e-ancora-caos-sulle-regole-massimo-sideri_bf549be6-207b-11e0-bf27-00144f02aabc.shtml
Non si comprende bene se la frase sia una libera interpretazione del giornalista, o una espressa dichiarazione della fonte richiamata, né se la “pretesa” soluzione tampone avrà a che fare con il decreto legge in fase di conversione o con il disegno di legge, ma in ogni caso sembra di trovarsi di fronte ad una storia infinita..
Fulvio Sarzanawww.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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