AGCOM rimuove contenuti dal sito ufficiale dei Beni Culturali della Regione Marche. Presente anche il link al Ministero dei Beni Culturali.

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“Questo video è privato”.

La scritta appare in bella mostra sulla prima pagina del sito ufficiale dei beni culturali della Regione Marche.

Cosa è successo?

Agcom ha imposto alla Regione Marche la cancellazione di un video contenente le immagini delle bellezze architettoniche e culturali della Regione, che ha dato i natali, fra gli altri, a Giacomo Leopardi.

Nella pagina che, ovviamente, non aveva nessuno scopo di lucro, appare appunto la “ferita” della mutilazione del sito, accanto al link del ministero dei Beni Culturali e della Fondazione Cinema.

Che siano questi i link pirati a cui fa riferimento Agcom nella sua immaginifica e personale lotta alla pirateria?

E chissà cosa ne pensa il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, tra i più entusiasti fan del Regolamento appena varato, che è reduce da un’ audizione il 7 maggio alla Commissione cultura della Camera sul diritto d’autore

Il ministro ha trattato in quella sede il tema del diritto d’autore come se ci trovassimo nell’ Italia dell’800, con annesse palandrane svolazzanti di Verdi e Manzoni, i quali furono, come è noto, tra i fondatori della sempiterna ed onnipresente Siae.

La lotta alla pirateria dell’Agcom insomma prosegue, dopo aver registrato il “successo” della cancellazione di un file dal sito di Repubblica. La testata sarebbe stata poi raggiunta da una richiesta consistente di risarcimento basata proprio sullo spontaneo adempimento conseguente all’imposizione di Agcom

La prima cosa che naturalmente verrebbe da consigliare ai malcapitati raggiunti dal consiglio-ordine di adempimento dell’Agcom sarebbe di non cancellare i video e le foto, dal momento che:

 

continua su Il Fatto quotidiano

 

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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