Corte di Giustizia Ue: libertà di «link» ad opere protette dal copyright su un altro sito, senza l’autorizzazione dei titolari dei relativi diritti d’autore.

imagesCASTSK9LUna sentenza della Corte di Giustizia, annunciata oggi da un comunicato stampa della stessa Corte, sembra affermare la libertà di linking, a  determinate condizioni però,  in merito ad articoli giornalistici presenti sul web.

Si tratta del famoso caso  “C-466/12 Nils Svensson e a. / Retriever Sverige AB”

“Il proprietario di un sito Internet può rinviare, tramite «link», ad opere protette
disponibili in accesso libero su un altro sito, senza l’autorizzazione dei titolari dei
relativi diritti d’autore

Ciò vale anche qualora i visitatori Internet che clicchino sul link abbiano l’impressione che l’opera
venga loro mostrata dal sito contenente il link stesso.”

Questi sono i principi sintetizzati dal comunicato stampa della Corte.

In realtà, stando alle parole del comunicato stampa,  la sentenza sembrerebbe aver adottato una soluzione di compromesso tra coloro ( i titolari dei diritti d’autore) che intendevano adottare una definizione rigida di “comunicazione al pubblico” di un’opera protetta dal diritto d’autore,con la conseguenza di rendere necessaria l’autorizzazione del titolare del diritto ( e quindi, si presume, anche un ristoro economico) in tutti i casi di linking ad un altro sito, ed i fautori di una libera circolazione delle opere su internet, una volta esaurita la comunicazione al pubblico compiuta dal sito linkato, che evidentemente non ritenevano il linking un caso di nuova comunicazione al pubblico, con tutte le conseguenze del caso.

Interessante anche il passo del provvedimento che si riferirebbe a casi di “framing”, ovvero ai casi nei quali gli utenti telematici abbiano la sensazione di trovarsi di fronte al sito “linkante”, anzichè al sito linkato.

Anche in quel caso non soccorrerebbe la necessità di un’autorizzazione espressa da parte dei titolari dei diritti d’autore.

Questo passo sembrerebbe essere in verità  il punto più critico per i titolari dei diritti d’autore, poichè gli introiti pubblicitari legati al traffico, sono spesso i veri generatori di ricchezza sul web.

Se un sito linkante può riportare direttamente al link senza passare per la prima pagina del sito linkato, per esempio,  può verificarsi una diminuzione degli accessi al sito originale della notizia, ed una diminuzione quindi degli introiti pubblicitari del sito linkato.

Bisogna leggere la sentenza ma, se questi sono i principi, appaiono essere potenzialmente molto importanti nella contesa tra gli aggregatori di notizie ed i titolari dei diritti d’autore, alla luce anche dei tentativi normativi di regolamentare i rapporti tra servizi quali Google News e quelli degli Editori tradizionali.

Bisognerà anche verificare con attenzione l’impatto che tale sentenza sul Regolamento in tema di diritto d’autore che l’AGCOM ha varato il 12 dicembre scorso.

 

 

 

 

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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