Il ruolo del Parlamento è necessario nel settore delle televisioni via web, afferma all’ANSA il Commissario AGCOM Nicola D’Angelo, ma è imprescindibile (aggiungiamo noi n.d.r.) nel settore del diritto d’autore su internet.
Interessante presa di posizione sul tema delle regole da dare alla rete e sulle differenze tra settore radiotelevisivo e web di Nicola D’Angelo, Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e relatore della Delibera sul Diritto d’autore e reti di comunicazione elettronica 668/2010 attualmente in fase di consultazione presso l’AGCOM.
D’Angelo, intervenendo a margine di un Convegno sui nuovi modelli di business dei contentuti, ed in particolare nel caso youtube, ha dichiarato all’ANSA ““L’estensione delle regole delle tv al web non è logica”. Il commissario dell’Agcom Nicola D’Angelo boccia così la regolamentazione dei contenuti audiovisivi trasmessi via internet. Intervenendo alla tavola rotonda ‘Nuovi modelli economici e sociali per i contenuti digitali: il caso YouTube’, organizzato a Roma nell’ambito della Social Media Week, D’Angelo ha affermato che parte del problema sono le normative provenienti dall’Europa, che “sta sbagliando il passo”. Il punto fondamentale, ha sottolineato, è comunque la necessità di un intervento del legislatore italiano. “La materia è troppo delicata – ha detto – per lasciarla all’Agcom. La questione va portata al centro del dibattito parlamentare” http://www.primaonline.it/2011/02/08/89076/internet-dangeloagcomillogico-estendere-regole-tv-a-web/
Non è la prima volta che il Consigliere dell’AGCOM esprime posizioni in qualche modo diverse dall’orientamento generale che sembra emergere dalle dichiarazioni rilasciate dai diversi Commissari dell’AGCOM ma ritengo che in questo caso le sue affermazioni siano importanti anche e soprattutto per le ricadute che queste ultime possono avere nel settore del diritto d’autore ed internet.
Come è noto, da qualche giorno le associazioni (ADICONSUM, AGORA’ DIGITALE, ALTROCONSUMO, ASSONET, ASSOPROVIDER) riunite attorno al progetto www.sitononraggiungibile.it hanno fatto partire una lettera aperta al Parlamento ed alla stessa AGCOM per rivendicare al Parlamento, in margine alla prossima chiusura della consultazione pubblica sul diritto d’Autore , la scelta di introdurre meccanismi repressivi dei contenuti che “viaggiano” via internet e per evitare che l’inibizione indiscriminata dei contenuti provenienti dall’estero e sospettati di violare il diritto d’autore si risolva in una “censura” indiscriminata dei contenuti.
L’affermazione della centralità del Parlamento nelle dichiarazione del Commissario del 7 febbraio, pur avendo ad oggetto una tematica affine a quella del diritto d’autore, ovvero l’estensione al web delle regole della televisione tradizionale, mi sembra ancor più calzante nella tematica dell’inibizione dei contenuti su internet ad opera dell’AGCOM.
Se infatti si ritiene il Parlamento l’unico soggetto in grado di poter legiferare in un settore quale quello della regolamentazione amministrativa delle televisioni via web, al fine di fugare i dubbi che possono sorgere dall’applicazione della norma, a maggior ragione appare essere il Parlamento l’unico organo in grado di regolamentare fattispecie già previste dal nostro codice civile e penale in un settore nel quale allo stato attuale non vi è una regolamentazione amministrativa che possa supportare il compito di repressione diretta ad opera dell’Autorità che, configgerebbe tra l’altro con il principio di legalità.
Come è agevole ed immediato rilevare leggendo la legge 633/1941 sul diritto d’autore non vi sono all’interno della legge sul diritto d’autore sanzioni amministrative afflittive, quali la cancellazione di contenuti protetti da diritto d’autore o l’inibizione dei contenuti che possano essere applicate direttamente dall’AGCOM, ma solo semmai pecuniarie, e non fra l’altro nelle ipotesi di diffusione di contenuti via internet , e non si comprende bene come in assenza di tali norme si possa crearne ex novo in via amministrativa e provvedere direttamente alla loro applicazione se non “forzando” il ruolo e le prerogative del nostro organo elettivo.
In ogni caso è da salutare con favore la riaffermazione dei principi di legalità e di centralità del ruolo e delle funzioni del Parlamento che emerge dalle parole del Commissario AGCOM, e, si spera che tale impulso possa essere adeguatamente recepito in sede di stesura definitiva della norma.
Fulvio Sarzana
www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati