Moncler e la liberta’ dei cittadini di internet. Una vittoria importante di AIIP e ASSOPROVIDER di fronte al Tribunale della liberta’ di Padova

Una vittoria straordinaria.

Ho ricevuto la notizia dell’annullamento del decreto si sequestro preventivo di 493 siti internet, sollecitato a fine settembre scorso dalla Moncler al GIP di Padova, mentre sono all’estero.

Non posso commentare per esteso il provvedimento di annullamento come vorrei, ma mi limito per il momento ad un paio di considerazioni.

Si tratta di una vittoria epocale per diversi ordini di motivi:

I singoli provider o i provider associati si erano visti sempre dichiarare inammissibili i loro ricorsi in caso di ordini di inibizione emessi dai GIP di tutta italia. ( si veda per il diritto d’autore  i casi piratebay o btjunkie) o anche i casi di contrabbando di sigarette attraverso internet http://www.webmasterpoint.org/speciale/2009gen12-filtri-e-limitazioni-web-italiano.html.

O anche il caso di inibizione di siti cinesi denunciato da AIIP qualche anno fa http://www.comunicatistampa.tv/AIIP/2009/AIIP_denuncia_’I_provider_italiani_non_sono_sceriffi_della_rete’.html

Fra i provider che hanno impugnato la misura ( vincendo poi il riesame) vi sono due Associazioni di provider aderenti ad organizzazioni quali confindustria o confcommercio, AIIP e ASSOPROVIDER.

Non i singoli provider quindi, ma due Associazioni.

Il Tribunale ha riconosciuto la legittimazione ad impugnare il sequestro a due Associazioni di provider.

A mio giudizio questa svolta epocale e’ analoga a quella relativa al riconoscimento del ruolo di parte nei procedimenti amministrativi, a tutela degli interessi della collettivita’,   delle Associazioni ambientaliste come Italia Nostra negli anni 70 o al riconoscimento del ruolo di parte nei procedimenti civili ed amministrativi  delle Associzioni di consumatori negli anni 80.

Per la prima volta inoltre e’ stato ritenuto illegittimo  il blocco dei cittadini verso siti esteri imposto da un decreto di un GIP  adottato tramite i provider italiani  in via preventiva ed i provider, invece di essere dichiarati gli “sceriffi del web”, si vedono assegnare un ruolo di difensori della liberta’ dei cittadini italiani.

Rimando ad ulteriori considerazioni i commenti piu’ tecnici della sentenza limitandomi a rilevare la grande professionalita’ e preparazione dei Magistrati che hanno emesso la sentenza e dell’Ufficio del Pubblico Ministero di Padova.

Quest’ultimo organo in particolare, resosi conto dell’importanza del riesame e delle questioni in gioco, ha molto  correttamente  richiesto in udienza egli stesso l’annullamento della misura disposta dal GIP di Padova, dimostrando una sensibilita’ giuridica non comune.

Il provvedimento e’ consultabile anche qui

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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Articolo disponibile anche in lingua: Inglese