Tribunale di Roma. No al blocco all’accesso di siti che violano il copyright. E Agcom?

accesdeniedLa Sezione del Riesame del Tribunale di Roma presieduta da Bruno Azzolini, giudici a latere Imma Imperato ed Emilia Conforti, ha emesso il 19 settembre scorso un’ordinanza di annullamento dell’ordine di blocco all’accesso di un sito per violazione del diritto d’autore.

Il Tribunale, preso atto dell’ordine di sequestro e conseguente ordine di inibizione all’accesso ai provider, ai sensi dell’art 14 eseguenti del decreto legislativo 70 /2003 e dell’art 321 del codice di procedura penale, ha annullato l’ordine di disabilitazione di accesso al sito estero, per sproporzione tra i fatti contestati e l’ordine di inibizione dell’intero sito.

L’ordine di disabilitazione all’accesso era stato impugnato da uno dei leader mondiali di file hosting, che aveva lamentato di fronte al Tribunale la sproporzione tra l’ordine di blocco per i link originariamente presenti sul proprio sito, e per altri link rilevati anche in seguito dall’organo di polizia giudiziaria, e la misura di disabilitazione all’accesso attuata attraverso i provider italiani di accesso (cd mere conduit).

Il Tribunale ha evidenziato come apparisse “del tutto sproporzionato sottoporre a sequestro l’intero sito che offre servizi di hosting  all’estero, ndr) con milioni di utilizzatori legittimi quando la violazione del diritto d’autore riguarda alcuni link.”

Il Tribunale ha quindi chiarito che, anche in caso di siti residenti fisicamente all’estero per i quali deve operare il blocco all’accesso attraverso i provider per violazione della legge sul diritto d’autore, il sequestro e quindi l’inibizione ad opera dei provider, deve, in linea di principio, essere limitato solo ai file che consentono la visione dei filmati protetti dal diritto d’autore.

 

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Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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