Da Wikileaks ai siti che pubblicano dati personali, quale tutela in rete?

C’è chi ha affermato che la tutela dei dati personali ( leggasi impropriamente “privacy”) in rete sia destinata a soccombere vista l’enorme mole di dati che i soggetti inseriscono nei propri profili nei cd social network.

Ma cosa accade se i nostri dati personali vengono inseriti in rete per scopi illeciti ( o per finalità non condividibili) e diventano improvvisamente a disposizione di tutta la collettività telematica?

E’ quanto è accaduto nei giorni scorsi in Svezia.

il sito sverigedemokrater.se, che aveva pubblicato l’elenco di migliaia di persone iscritte al partito di estrema destra dei Democratici di Svezia, con tanto di indirizzi telefonici, email, e mappe con gli indirizzi delle abitazioni è’ stato oscurato nei giorni scorsi.

Lo riferisce la stampa svedese.

“Il web deve essere libero, ma non può essere come il selvaggio West”, ha detto Anders Aleborg, responsabile del provider presso cui era stato registrato il dominio.

 Le pagine web del sito erano invece ospitate da un altro provider, Prq, lo stesso che gestisce alcuni server di Wikileaks.

Lo slogan del sito era “Find a buddy near you” (Trova un camerata vicino a te): si suppone che le informazioni pubblicate siano state carpite dal sito ufficiale dei Democratici, hackerato numerose volte negli ultimi mesi.

La vicenda richiama alla mente quanto accaduto il 16 Gennaio del 2008 in Italia laddove  su un blog ospitato dalla piattaforma Il Cannocchiale era apparsa una  “black-list” di 162 professori ebrei accusati di essere una lobby all’interno dell’Università “La Sapienza”.

Il Blog, come si ricorderà era stato prontamente oscurato, così come avvenuto in Svezia, dando luogo a condivisibili manifestazioni di sdegno e di condanna.

Al di là delle ovvie considerazioni di censura dei comportamenti illeciti di chi per vendetta, o per motivi razziali o per altri motivi illeciti mette in rete i dati personali di un individuo sarebbe utile avviare un dibattito sulla tutela dei dati personali e sugli strumenti utili a realizzare questa tutela.

Il tema dei dati personali in rete e della loro tutela sembra dunque riemergere prepotentemente proprio quando la diffusione dei social network e l’interesse della collettività a conoscere “tutti” i profili della personalità umana anche i più intimi e segreti pareva avere la meglio sulle considerazioni ovvie di tutela del singolo.

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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