Il peer to peer incluso nel regolamento dell’Autorità per le garanzie per le comunicazioni in tema di pirateria che il 17 dicembre verrà messo in consultazione pubblica. Una scelta controversa.

Cominciano a circolare indiscrezioni sul regolamento AGCOM in tema di pirateria che dovrebbe essere sottoposto a consultazione pubblica  a partire dal 17 dicembre.

 Stefano Quintarelli  http://blog.quintarelli.it/blog/2010/12/critica-ragionata-.html  segnala in proposito un’intervista rilasciata dal Commissario dell’Autorità Enzo Savarese ad una testata on line  all’interno del quale verrebbero  delineati  alcuni principi contenuti nel nuovo regolamento AGCOM antipirateria. http://www.corrierecomunicazioni.it/news/80675/savarese_il_nostro_copyright_sar_garantista

 Dalle  parole del Commissario AGCOM appaiono in maniera incontrovertibile alcuni fatti :

1)      il testo che si porrà in consultazione il 17 dicembre prevederà il  blocco della connessione Internet che non riguarderà  l’utente finale, ma quei siti che ritrasmettono contenuti audiovisivi  mettendo a disposizione in streaming film  oppure file protetti da copyright tramite peer to peer, secondo le parole dello stesso Commissario.

Quindi il regolamento, contrariamente a quanto si poteva immaginare prima delle originarie  indiscrezioni, raccolte dal giornalista  Alessandro Longo www.alongo.it  a novembre  e nonostante le smentite secondo le quali il Decreto Romani, che, come si ricorderà aveva dotato l’AGCOM di questo potere,  si sarebbe applicato solo all’audiovisivo come noi lo conosciamo, ovvero sostanzialmente la televisione via internet, ( o al limite lo streaming in tempo reale)   si applicherà decisamente anche al file sharing  di contenuti musicali o cinematografici.

           L’utente non avrà disconnessioni come in Francia, ove vige il sistema dei tre avvertimenti gestito dall’HADOPI, ma il risultato sarà in pratica lo stesso.

2)      L’Autorità ritiene sussistere una propria piena legittimazione ad accertare le violazioni ( e presumibilmente) ad irrogare le sanzioni, proveniente dal decreto Romani e dalla disciplina relativa al controllo sugli intermediari nella normativa di recepimento della direttiva sul commercio elettronico, contrariamente a quanti ritenevano che l’AGCOM non potesse attribuirsi un potere di tal fatta.

3)      Ci sarà l’imposizione in capo agli Isp dell’obbligo di comunicare dati sul traffico Internet “nel rispetto della privacy e del principio di neutralità della rete” secondo quanto affermato espressamente da Savarese.

Tali informazioni consentiranno all’Agcom di delineare un quadro del fenomeno della pirateria e di mettere in campo le azioni utili a contrastarla.

 In sostanza i provider dovranno comunicare all’AGCOM tutte  le informazioni relative al traffico internet necessarie  a verificare eventuali profili di anomalia nell’utilizzo dell’accesso alla rete, beninteso secondo il Commissario AGCOM nel rispetto del principio della privacy, il che significherebbe che l’utente troppo “generoso” nell’utilizzare la banda larga non verrebbe sottoposto a procedimento amministrativo e/o penale ( ma non è detto questo visto che non si conoscono la sorte di questi dati raccolti dagli ISP) in sé ma servirebbe da “spia” della presenza di portali che esercitano il peer to peer, consentendo cosi all’AGCOM di intervenire per sanzionare.

Non si conoscono allo stato attuale ulteriori profili del regolamento, ma le indiscrezioni filtrate appaiono già in grado di avviare un dibattito sull’opportunità e sulla effettività del nuovo regolamento.

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
Share Button