La liberalizzazione dei servizi postali, il diritto d’autore e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

 Un quotidiano di larga diffusione  riferisce la notizia secondo la quale all’interno della discussione avvenuta il 22 dicembre scorso nell’ambito del Consiglio dei Ministri per l’esame preliminare del Decreto  Legislativo denominato “Attuazione della direttiva 2008/6/CE, che modifica la direttiva 97/67/CE, per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali della Comunità”, ovvero del decreto legislativo che recepirà la direttiva europea in tema di liberalizzazione dei servizi postali, il Ministro Romani avrebbe effettuato una singolare proposta.

il Ministro per lo sviluppo economico, che ha come è noto ha  anche la delega alle comunicazioni,  avrebbe deciso di “discostarsi” dalle indicazioni europee che vedono con favore l’affidamento dei servizi di regolazione e vigilanza sulla concorrenza dei servizi liberalizzati ad Autorità Amministrative indipendenti, non attribuendo questo ruolo  all’Autorità per le garanzie per le comunicazioni, che sembra essere l’organismo logicamente più adatto a svolgere le relative mansioni.

Il Ministro avrebbe invece  proposto  l’istituzione di una nuova Agenzia che mutuerebbe il proprio personale dagli uffici del ministero che finora hanno seguito la materia in virtù dell’eredità lasciata al Ministero delle Comunicazioni dal previgente sistema dei monopoli.

Orbene, ci  di domanda il perchè debba essere costituita una nuova Agenzia con nuovo personale vista la presenza della struttura dell’AGCOM, che sembrerebbe pronta a svolgere il relativo ruolo, ma soprattutto appare lecito un dubbio che non viene posto  della testata citata in precedenza.

Perché il Ministro Romani ha lasciato  “trasparire” con l’omonimo decreto ( impropriamente detto) del febbraio 2010, una possibile competenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione nel settore del diritto d’autore che, storicamente e attualmente, non ha niente a che vedere con le attività di regolazione della concorrenza nel settore delle telecomunicazioni, e che ha dato luogo all’emissione ( e pubblicazione la vigilia di natale)  della delibera 668/2010, che rischia di snaturare completamente il ruolo dell’Autorità  esponendo al contempo  la stessa alle critiche degli interpreti  e la vuole privare  oggi invece delle “giuste” competenze in tema di regolazione e concorrenza dei settori in via liberalizzati, come chiede l’Unione Europea con le direttive sulle liberalizzazioni?

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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Articolo disponibile anche in lingua: Inglese