Nel pieno della consultazione in tema di diritto d’autore che ha visto la presentazione di più di 50 documenti in risposta alla consultazione pubblica, le agenzie di stampa battono la notizia di una nota dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni secondo la quale vi sarebbe stato un incontro in questi giorni tra il presidente dell’Autorità delle garanzie nelle comunicazioni Calabrò e il presidente dell’Associazione dei produttori cinematografici Statunitensi (MPAA), Bob Pisano.
La stessa nota farebbe riferimento a manifestazioni di apprezzamento da parte dell’Amministrazione Statunitense della normativa in tema di inibizione dei cittadini italiani in via di introduzione da parte di AGCOM.
La nota viene ripresa da diversi organi di stampa che sembrano “associare” le fonti governative statunitensi allo stesso presidente della MPAA destando come si è detto la sensazione che le misure di inibizione dell’AGCOM siano apprezzate “addirittura” dall’Amministrazione Statunitense.
Ma la stessa nota appare quantomeno singolare in quanto non si comprende bene quale sia la fonte diretta o indiretta di rilievo istituzionale che avrebbe espresso tale apprezzamento .
Quali sarebbero queste fonti? Nella persona di chi? Da dove giungono? E in che cosa consisterebbero le dichiarazione di queste fonti?.
Mentre le “fonti governative statunitensi” che rimangono però anonime, non identificate e non identificabili così come non sono identificabili le altrettante “fonti del ministero degli esteri” che avrebbero riportato tali dichiarazioni, la stessa nota individua subito dopo con precisione l’interlocutore di questi giorni del Presidente dell’AGCOM Calabrò nella persona di Bob Pisano il presidente della MPAA, ovvero come si è detto l’Associazione dei produttori che, come evidenziato anche dalla stessa nota, raccoglie le sette major, ovvero le multinazionali naturalmente interessate alla repressione di qualsiasi forma di sospetta violazione del diritto d’autore, ingenerando il dubbio che a giudicare equilibrate le misure di repressione e di inibizione sia invece la stessa Motion Pictures of America, ovvero una delle associazioni dei titolari dei diritti d’autore .
Nella nota che sarebbe stata rilasciata dall’Autorità, che si badi bene, è impegnata in un processo decisionale nella quale la stessa deve necessariamente assumere una veste di imparzialità rispetto ai contendenti non si fa invece alcun riferimento a posizioni diverse e antitetiche rispetto a quelle dei titolari dei diritti d’autore, non si dà conto di alcuna delle perplessità di carattere costituzionale espresse anche in sede parlamentare, né si dà conto di alcun incontro ( che non sembra esserci stato) effettuato dal presidente dell’Autorità o dagli stessi componenti dell’Autorità con le associazioni o le entità che hanno assunto posizioni a tutela dei diritti di libertà degli individui nel contesto digitale.
Insomma nel contesto di una consultazione aperta che, come anticipato dalla stessa autorità, ha visto la presentazione di più di 50 documenti da parte di altrettanti soggetti, il Presidente di un’autorità amministrativa indipendente, che si deve porre come arbitro delle contrapposte esigenze incontra uno dei contendenti, mentre vengono diffuse informazioni su commenti positivi in merito ad un provvedimento ancora in fase di gestazione che vengono attribuiti prima ad una fonte non identificata del ministero degli esteri italiano, poi all’Amministrazione statunitense nel suo complesso.
Mi sembra che, a questo punto, il processo decisionale che dovrà portare l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ad emettere il provvedimento su diritto d’autore e reti telematiche contemperando tutte le giuste esigenze, sia iniziato sotto i migliori auspici.
Fulvio Sarzana
www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
Articolo disponibile anche in lingua: Inglese