Multe per il Wi Fi: in vigore il decreto legislativo 198/2010 relativo all’obbligo di utilizzare un installatore autorizzato per gli apparati di telecomunicazioni ( i.e. Router).

E’ entrato in vigore il 15 dicembre 2010  il decreto legislativo 26 ottobre 2010 , n. 198, denominato  “Attuazione della direttiva 2008/63/CE relativa alla concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di telecomunicazioni”  che  ribadisce la necessità di possedere specifiche autorizzazioni ministeriali per realizzare “reti d’utente” da collegare alle rete pubblica.

La norma aveva suscitato dubbi e preoccupazioni all’atto della presentazione da parte del Governo, alla fine di ottobre dello scorso anno, ma non se ne era poi saputo più nulla.

 Ebbene la norma, senza alcuna variazione rispetto al testo adottato dal governo alla fine di ottobre del 2010 è entrata in vigore appunto, a metà dicembre in virtù della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale 280 del 30 novembre scorso.

 La  norma è stata  commentata in questi giorni dai principali fruitori della norma ovvero dai  tele impiantisti autorizzati dal ministero delle comunicazioni attraverso un articolo del sole 24 ore on line dal titolo significativo di : “Le multe per il wi-fi “fai da te”: Assotel approva il nuovo decreto”.

 Il giornalista  Massimiliano Cassinelli intervista  Gaetano Montingelli, professionista serio e preparato, e “voce” autorevole dell’Associazione ASSOTEL che fornisce in prima persona alcune interpretazioni della norma.

 Secondo Montingelli,    la norma, che tanto aveva fatto discutere sulla necessità di dotarsi di un installatore autorizzato dal Ministero delle Comunicazioni ( oggi dello sviluppo economico) per un singolo router,  non si debba applicare  ad un singolo apparato ( quale sarebbe un rotuter domestico) in virtù della circostanza secondo la quale anche la norma precedente, oggi abrogata, prevedeva eccezioni legate al singolo  apparato.

In verità nella nuova norma non si fa un riferimento al  numero di apparati ma ad un diverso concetto ovvero ai “casi in cui, in ragione della semplicita’ costruttiva e funzionale delle apparecchiature terminali e dei relativi impianti di connessione, gli utenti possono provvedere autonomamente alle attivita’ di cui al comma 1”.

 Le specifiche degli apparati ( e l’ambito di applicazione anche di quest’ultimo comma)  verranno date con un decreto del Ministro dello Sviluppo economico da emanare entro dodici mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo 198/2010.

 Rimangono a questo punto alcuni dubbi: il primo è legato al titolo della norma “  concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di telecomunicazioni.”

 Non si comprende infatti come possa sviluppare la concorrenza una norma che, anche se a fin di bene, introduce multe sino a 150 mila euro per chi non è autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico Italiano ( ricordiamo che si tratta del recepimento di una direttiva europea sulle telecomunicazioni che invoca tra le premesse anche il concetto di libera circolazione dei servizi in ambito comunitario).

 Il secondo riguarda il wi fi.

 Gli Installatori infatti prendono a modello il wi fi come modello di installazione di apparati che ricadrebbe nella “scure” della nuova normativa con le multe sino a 150 mila euro.

 In un contesto di generalizzato “entusiasmo” per la Liberalizzazione degli oneri di identificazione per gli utenti wi fi si rischia di creare un ulteriore vincolo alla diffusione del wi fi ( che ancora una volta sembra contrastare con il titolo della norma “  concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di telecomunicazioni”) e si dovrà ben chiarire quindi  all’interno del decreto attuativo l’ambito di applicazione della norma e la sua estensione anche agli apparati wi fi al fine di evitare l’insorgenza di inevitabili contenziosi.

 Naturalmente l’ASSOTEL fa bene a ricordare le professionalità impiegate dai tele installatori e la necessità di salvaguardare gli investimenti già operati e da operare, anche se il riferimento ad un “cambiamento di comportamento” già in atto negli operatori, ricordato da Montingelli, in virtù dell’entrata in vigore delle nuove multe, e la delineazione di uno scenario nel quale le imprese “corrono” a chiedere autorizzazioni ( con l’aumento di oneri burocratici ed economici a carico delle stesse)  può sembrare in qualche modo in contraddizione con la funzione propulsiva della concorrenza e di liberalizzazione del mercato  che dovrebbe avere una norma di tal fatta.

Fulvio Sarzana

www.fulviosarzana.it
Studio Legale Roma Sarzana & Associati
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Articolo disponibile anche in lingua: Inglese